        Oltre mille cavalli di potenza, un'accelerazione fulminea e la &ldquo;modalit&agrave; R&auml;ikk&ouml;nen&rdquo;. Zeekr, giovane brand cinese nato due anni fa per coprire il ruolo di Marchio premium elettrico del Gruppo Geely, ha svelato il suo modello top di gamma a batteria. Si chiama 001 FR, vanta una potenza monstre di 1.300 cavalli - pi&ugrave; di quanti la stessa Zeekr contava di raggiungere - e prestazioni da brivido, con un'accelerazione da zero a cento che viene coperta in poco pi&ugrave; di 2 secondi A impreziosire il progetto, la consulenza del Campione del Mondo F1 Kimi R&auml;ikk&ouml;nen.  Accelerazione super e modalit&agrave; R&auml;ikk&ouml;nen La 001 &egrave; stato il modello con cui, nel 2021, Zeekr ha fatto il suo debutto sul mercato. Due anni dopo arriva la versione super performante, denominata FR, annunciata dalla stessa Casa cinese come anti-Tesla. &ldquo;La Plaid &egrave; noiosa. La Zeekr 001 FR &egrave; un nuovo tipo di bestia&rdquo; si leggeva in un post provocatorio pubblicato dalla Casa cinese su Twitter lo scorso agosto insieme alle prime foto della versione sportiva dell'auto. Dopo aver comunicato una potenza di 1.265 cavalli per la FR, Zeekr ha annunciato che la versione definitiva del modello ha ben 1.300 cv ed &egrave; in grado di accelerare da ferma a 100 km/h in 2,02 secondi. La Tesla Model S Plaid, che di cavalli ne ha &ldquo;solo&rdquo; 1.020, impiega invece 2,1 secondi. La Zeekr &egrave; inoltre dotata di un sistema elettrico a 800 V e un pacco batterie da 100 kWh che pu&ograve; essere ricaricato dal 10 all'80% in 15 minuti. Quello che per&ograve; stuzzicher&agrave; maggiormente gli appassionati della guida &egrave; la citata &ldquo;modalit&agrave; R&auml;ikk&ouml;nen&rdquo;, ovvero la modalit&agrave; di guida pi&ugrave; sportiva sviluppata proprio con la consulenza del Campione del Mondo 2007 di Formula 1. Iceman ha partecipato alla messa a punto della vettura in modo da renderla adatta tanto all'uso in pista quanto a quello su strada. Con la modalit&agrave; R&auml;ikk&ouml;nen che rappresenta ovviamente lo stile d'uso pi&ugrave; estremo e che mette a disposizione tutta la performance di cui la 001 FR &egrave; capace. Solo per la Cina Una super elettrica che per&ograve; non sar&agrave; alla portata di tutti: la Zeekr 001 FR sar&agrave; realizzata in produzione limitata di 99 esemplari al mese, per ora tutti destinati alla Cina. Nei prossimi mesi l'auto sar&agrave; messa in vendita anche in altri mercati globali, ma sempre con numeri estremamente ridotti. Il prezzo? La FR costa in Cina 769mila yuan, pari a poco meno di 100mila euro. Zeekr, le prime immagini della 007 la berlina globale elettrica       

Il Campione del Mondo F1 ha partecipato alla messa a punto della super berlina cinese che vuole battere la Tesla Plaid

Zeekr 001 FR, l'elettrica cinese da 1.300 cv è sviluppata da Räikkönen

Il Campione del Mondo F1 ha preso parte allo sviluppo della super berlina elettrica cinese da 1.300 cavalli, dotata di "modalità Räikkönen"

Zeekr 001 FR e Kimi Räikkönen

        Una volta si diceva "donne e motori, gioie e dolori", un tremendo assioma che denigrava il falso mito (perch&eacute; solo di mito si tratta) secondo cui il sesso femminile non sia adatto a guidare un'auto e che le donne al volante provocassero solo incidenti. Questo falso mito poi veniva "rafforzato" da elementi considerati "sessisti", come la presenza delle famose "ombrelline" che nelle griglie di Formula 1 distoglievano l'attenzione dei tifosi dai piloti e la dirottavano sui propri corpi. Incidenti d'auto, chi &egrave; pi&ugrave; esposto alle lesioni tra uomini e donne? Oggi per&ograve;, grazie alle lotte femministe e al cambiamento della societ&agrave;, le donne non vengono pi&ugrave; strumentalizzate, e il genere femminile si &egrave; riscoperto protagonista in ogni ambito del mondo dell'automotive. Questo passaggio significativo &egrave; avvenuto anche e soprattutto nel mondo degli spot tv. Perch&eacute; fino a una decina d'anni fa, il corpo femminile veniva utilizzato come un oggetto anche per pubblicizzare le auto: una "moda" che negli ultimi anni ha decisamente cessato di esistere, virando completamente registro. E adesso, vi spieghiamo anche in che modo. Festa dell'8 marzo: le auto usate pi&ugrave; acquistate online dalle donne &nbsp; Renault Clio e lo spot alla Moulin Rouge Uno spot "sessista", che ritrae le donne come oggetti sessuali. &Egrave; questa la motivazione che nel 2013 port&ograve; alla censura dello spot che Renault realizz&ograve; allora per la quarta generazione della Clio. La pubblicit&agrave; immortala un cliente che prova l'auto per le strade di Londra. A un certo punto, appare la Torre Eiffel con alcune ballerine vestite in stile Moulin Rouge che danzano proprio davanti alla Clio. Le telecamere si concentrano maggiormente sui corpi delle ragazze, risaltandone le forme, piuttosto che altri elementi come il viso. Aspramente criticato, lo spot venne censurato. Eccolo.  &nbsp; Citroen e-C4: lo spot inclusivo Ma, per fortuna, i tempi sono cambiati. A dimostrarlo &egrave; un altro spot, stavolta Citroen, dedicato alla e-C4. La pubblicit&agrave; mostra una donna che da oggetto &egrave; infine diventata protagonista. &Egrave; lei infatti a guidare il crossover elettrico, mentre il marito siede sul sedile passeggero: &egrave; lei quindi che porta a scuola i figli, svolgendo la mansione che in genere &egrave; sempre stata accostata all'uomo. Ecco lo spot in questione.  &nbsp; Raikkonen vuole guidare, ma ci pensa Minttu! A certificare l'avvenuta "emancipazione" del mondo femminile nel mondo dell'automotive, ci ha pensato anche Alfa Romeo, stavolta con due protagonisti d'eccezione. Lo spot vede infatti Kimi Raikkonen, all'epoca pilota della Sauber-Alfa Romeo in F.1, alle prese con lo shopping sfrenato della moglie Minttu.Stravolto dalle compere, il pilota finlandese chiede in continuazione di poter almeno guidare la Stelvio, ma la moglie &egrave; irreprensibile: il Suv lo pu&ograve; guidare solo lei.E alla fine del divertente spot, quasi a voler sbeffeggiare il marito, arrivati al cancello di casa, lady Raikkonen si lascia andare... solo per chiedere a un attonito Kimi di parcheggiarla. Insomma, &egrave; proprio vero: donne e motori non sono pi&ugrave; solo dolori.        

Prima considerate come degli oggetti, oggi vere protagoniste dell'automotive: ecco come il sesso femminile si &egrave; finalmente ritagliato un ruolo di primo piano insieme agli uomini

Donne e motori, non più dolori: ecco come sono cambiati gli spot delle auto negli anni

In questo vecchio spot tv dedicato al Suv del Biscione, l'ex pilota finlandese, stravolto da una giornata di shopping con la dolce Minttu, chiede di poter divertirsi al volante della macchina. Ma è tutto vano: al volante ci sta soltanto lei!

Raikkonen pazzo di Alfa Romeo Stelvio: ma a guidare il Suv è la moglie!

        Ritirare una vettura del Cavallino Rampante &egrave; un momento unico per chiunque. Anche per chi guida ogni fine settimana una Ferrari di Formula 1 nei gran premi. Carlos Sainz, pilota della Rossa dal 2021, ne &egrave; l'esempio lampante. Arrivato a Maranello per ritirare la propria 812 Competizione, lo spagnolo non ha nascosto la propria emozione nello scoprire la vettura e i suoi dettagli, e nell'accendere per la prima volta il V12 aspirato della sua nuova auto. Ferrari F40, &egrave; in vendita quella di Toto Wolff e con pochissimi chilometri  Una Ferrari personalizzata per Sainz L'auto &egrave; stata ordinata e configurata da Carlos Sainz nel 2021, quando era diventato da poco pilota Ferrari. Dopo quasi due anni di attesa, finalmente per il pilota spagnolo &egrave; arrivato il momento di andare a prendere possesso della sua 812. Un modello, ha spiegato Sainz, che lo ha conquistato perch&eacute; diverso da tutte le altre Ferrari. La Competizione, infatti, rappresenta la massima evoluzione delle sportive aspirate di Maranello, con il suo V12 da 6,5 litri e 830 cavalli, e un design estremamente sportivo. Cos&igrave; come estreme sono le prestazioni: da 0 a 100 questa Ferrari accelera in appena 2,8 secondi, mentre la velocit&agrave; massima si attesta sui 340 km/h. Carlos ha scelto per la sua 812 una configurazione con carrozzeria grigia, spezzata dagli inserti neri in fibra di carbonio caratteristici di questa versione, e dettagli rossi. &ldquo;Mi piacciono i colori scuri&rdquo; ha spiegato Sainz nel video caricato su YouTube in cui mostra ai suoi seguaci la sua nuova auto. L'abitacolo &egrave; invece dotato di tappezzeria nera con cuciture e inserti rossi. E non mancano alcune &ldquo;chicche&rdquo; che rendono la Ferrari dello spagnolo davvero unica: sul battitacco &egrave; infatti inciso il soprannome di Carlos, &ldquo;Smooth Operator&rdquo;, mentre i tappetini sono decorati con il 55, il suo numero di gara in Formula 1. &ldquo;Non posso credere che sia mia, ragazzi!&rdquo; ha esclamato Sainz ammirando per la prima volta la sua Competizione. Dalla Golf alla 812 Competizione Nel video che ha pubblicato su YouTube, Sainz non fa nulla per nascondere la sua emozione nello scoprire la sua prima Ferrari, che &egrave; anche la prima auto che ha comprato. Bench&eacute; corra in Formula 1 ormai da 9 anni, l'unica vettura che aveva posseduto Carlos era una Volkswagen Golf, regalatagli dai genitori al compimento dei 18 anni. Ora nel garage dello spagnolo entra uno dei modelli pi&ugrave; potenti, esclusivi e costosi mai realizzati dalla Casa di Maranello. Il nome di Sainz si aggiunge cos&igrave; alla lunga lista di piloti F1 che possiedono o hanno posseduto una Rossa: a partire dal suo compagno di squadra Charles Leclerc, felice possessore di una 488 Pista nera, decorata con la bandiera monegasca,&nbsp;fino ai precedenti alfieri del Cavallino, come Sebastian Vettel (che di recente ha venduto, tra le altre, una Enzo e una F50), Kimi Raikkonen (488 Pista), Fernando Alonso (458 Italia e FF) e Felipe Massa (F40 e LaFerrari). Ma gli estimatori delle Rosse di Maranello non mancano anche tra gli avversari: sia Lewis Hamilton che Toto Wolff, rispettivamente pilota e team principal del team Mercedes F1, hanno ospitato nel loro garage una Ferrari LaFerrari.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Carlos Sainz (@carlossainz55)            

Lo spagnolo si &egrave; recato a Maranello per ritirare la sua prima Ferrari stradale: &egrave; una 812 Competizione da 830 cavalli

Carlos Sainz, il pilota della Ferrari ritira la sua supercar del Cavallino

Che gli appassionati di Alfa Romeo siano esageratamente appassionati non &egrave; certo una novit&agrave;. E infatti i 500 esemplari di Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, oltre a essere andati a ruba, hanno anche scatenato le pi&ugrave; fervide fantasie. Come quelle di un signore tedesco, tale Simon Weginer, che ha deciso di realizzare un esemplare unico, trasformando la sua Alfa Romeo 156 GTA in una GTAm.    Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, c&#39;&egrave; l&#39;ok di Kimi Raikkonen  Come nasce l&rsquo;idea  L&rsquo;idea &egrave; nata dall&rsquo;amore per il 3.2 V6 Busso della 156 GTA, a cui poi si &egrave; aggiunta la volont&agrave; di dotare l&rsquo;auto di tecnologie pi&ugrave; moderne ispirate alla GTAm. Non solo. Simon Weginer ha voluto spingersi ancora di pi&ugrave; nella creazione di questo modello unico e speciale, aumentando gli interventi, via via sempre pi&ugrave; specifici: l&rsquo;obiettivo &egrave; quello di colmare il gap tra la prima GTAm del 1971 e quella del 2020, modernizzando dove possibile e utile ma lasciando intatto lo spirito anni &rsquo;70.  Le modifiche  Tra gli interventi c&rsquo;&egrave; il motore, realizzato da PS Schulze, che eroga oltre 300 CV, oltre a un sistema di aspirazione in carbonio e un impianto di scarico Extreme Tuning con silenziatore Ragazzon. Ci sono poi nuovi cerci in lega da 18&rdquo; OZ, pneumatici Michelin Cup 2, pinze freni Brembo dorate e barre stabilizzatrici Eibach. Modifiche anche all&rsquo;interno: via i sedili posteriori, spazio ad altri pi&ugrave; sportivi firmati Recaro. Ma abbiamo anche il volante in Alcantara con dettagli rossi e un poderoso impianto audio.  L&rsquo;appassionato tedesco ha documentato tutto sul profilo Instagram @le_tre_rosse, e ha cos&igrave; commentato il suo lavoro: &ldquo;Per me &egrave; l&rsquo;interpretazione ideale dell&rsquo;Alfa Romeo 156 Gran Turismo Alleggerita modificata. Classica, sportiva, originale e unica. &Egrave; pi&ugrave; potente della GTA originale e sensibilmente pi&ugrave; leggera senza aver perso l&rsquo;eleganza e il comfort di un&rsquo;auto da utilizzare tutti i giorni. Secondo me, il divario &egrave; stato colmato&rdquo;.  GT Electric Safari, la Giulia GTA a ruote alte di Totem Automobili  &nbsp; 

A realizzare questa vettura unica un appassionato tedesco che ha voluto colmare il gap tra la prima 156 GTA del 1971 e quella del 2020: ecco il suo lavoro

Alfa Romeo 156 GTAm, la passione che unisce il 1971 al 2020

Il tempo corre anche per Cuore Sportivo. Eberhard &amp; Co presenta una edizione limitata del suo Chrono 4 G&eacute;ant dedicata ad Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm.  Leggi ora:&nbsp;Raikkonen prova a Balocco con Giulia GTA e GTAm  In esclusiva per i proprietari delle due serie speciali l&rsquo;azienda svizzera ha realizzato un cronografo, nella versione di dimensioni maggiori, con cassa in titanio. Lo stesso metallo utilizzato per il sistema di scarico Akrapovi?.    Incontro di eccellente, se Giulia GTA/GTAm &egrave; il vertice del Biscione, Chrono 4 &egrave; l&rsquo;unico cronografo al mondo che, grazie ad un brevetto esclusivo, vanta quattro contatori allineati.  Esclusiva GTA/GTAm  Chrono 4 G&eacute;ant &egrave; realizzato con diverse versioni di quadrante personalizzate GTA o GTAm.&nbsp;Limited edition, come le Alfa: fino a un massimo di 500 esemplari. Destinato aiVIP clients Alfa.  Leggi anche: vendute tutte le Giulia GTA e GTAm   

Con cassa in titanio, realizzato per i 500 proprietari delle serie speciali

Eberhard &amp; Co, un cronografo super per Alfa Romeo Giulia GTA

        Nel marzo 2020 la presentazione alla stampa e agli appassionti; un anno e mezzo dopo, l'ufficialit&agrave;: tutti i 500 esemplari di Alfa Romeo Giulia GTA e Giulia GTAm sono stati venduti. Un sold-out netto, che ha reso orgogliosa la Casa del Biscione e felici i suoi clienti, soprattutto coloro provenienti da Cina, Giappone e Australia, alcuni dei Paesi dove sono state acquistate la maggior parte di GTA e GTAm, oltre al mercato europeo (senza dimenticare che le due berline non sono state commercializzate in Nordamerica).  UNA "COLLECTOR'S CAR" Il modello, secondo le speranze di Alfa Romeo, &egrave; cos&igrave; divenuto una "collector's car" a tutti gli effetti: vale a dire, tutte le unit&agrave; dell'Alfa Romeo pi&ugrave; potente di sempre sono nel garage di 500 appassionati e cultori dell'automobilismo. La decisione di produrre esattamente 500 esemplari &egrave; un omaggio alla Giulia GTA del 1965 sviluppata dall'Autodelta, poich&eacute; questo era il numero richiesto per l'omologazione come auto sportiva nella classe Turismo del Gruppo 2. Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, c'&egrave; l'ok di Kimi Raikkonen Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm sono spinte dal V6 2.9 litri turbocompresso da 532 cavalli in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,6 seconid netti. Giulia GTA ha un prezzo di partenza di 175.000 euro, mentre GTAm parte da 185.000 euro.        

L'Alfa Romeo pi&ugrave; potente di sempre ha registrato il sold-out: la Casa del Biscione festeggia&nbsp;

Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, venduti tutti i 500 esemplari

        Non &egrave; un mistero che il Gruppo Volkswagen abbia sempre nutrito un certo interesse nei confronti del brand Alfa Romeo. Nel 2011, infatti, il colosso tedesco aveva avanzato all'allora FCA un'offerta per rilevare in toto il Marchio del Biscione, ricevendo un secco rifiuto da Sergio Marchionne. Tuttavia, quello non fu l'unico tentativo da parte di VW di mettere le mani su Alfa Romeo: come rivelato da Autocar, un nuovo tentativo c'&egrave; stato anche nel 2018, indirizzato a Mike Manley, appena nominato successore di Marchionne. Anche in questo caso, per&ograve;, la riposta da parte del Gruppo italoamericano &egrave; stata negativa. Alfa Romeo, 111 anni di storia proiettati nel futuro Volkswagen e Alfa Romeo, i due tentativi Henry Ford era solito dire che, quando vedeva passare un'Alfa Romeo, si toglieva il cappello. E ancora oggi, a distanza di decenni, il Marchio milanese esercita un innegabile fascino anche sui concorrenti. Lo dimostra il ripetuto interesse che il Gruppo Volkswagen ha espresso nei confronti del Biscione, tentando di far entrare Alfa nella propria galassia per ben due volte negli ultimi 10 anni. Il primo e pi&ugrave; noto tentativo fu quello fatto nel 2011 da Ferdinand Pi&euml;ch, allora grande capo del colosso tedesco. Quella di VW era pi&ugrave; di una semplice ambizione, tanto che, secondo i rumors dell'epoca, erano gi&agrave; stati creati i bozzetti di stile di quelle che sarebbero state le Alfa Romeo made in Germany. Un ruolo fondamentale l'avrebbe avuto, in questo senso, Walter de Silva, designer della 147 e della 156, che nel frattempo era divenuto capo dello stile dell'intero Gruppo Volkswagen. La proposta di Pi&euml;ch venne respinta fermamente da Sergio Marchionne, amministratore delegato della neonata FCA. Un rifiuto che non &egrave; bastato a togliere dalla mente dei tedeschi di VW l'idea di accaparrarsi il Biscione. &Egrave; infatti emerso in queste settimane che nel 2018 c'&egrave; stato un secondo tentativo da parte del Gruppo tedesco di acquisire Alfa Romeo, con dinamiche simili ma protagonisti diversi. In particolare, Herbert Diess a capo del colosso tedesco e Mike Manley appena subentrato nel ruolo che fino a poco prima era stato di Marchionne. Anche stavolta la trattativa &egrave; stata breve, dato che Manley ha cortesemente ma fermamente rifiutato la proposta tedesca. Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, c'&egrave; l'ok di Kimi Raikkonen Il futuro di Alfa Romeo &egrave; nel Gruppo Stellantis A distanza di tre anni da quell'ultimo tentativo, la situazione di Alfa Romeo e della stessa FCA &egrave; cambiata radicalmente, con la fusione con PSA e la nascita di Stellantis. Dal Gruppo Volkswagen ci sar&agrave; ancora il desiderio di arruolare il Biscione tra le proprie fila? Qualunque sia la risposta, &egrave; improbabile che Carlos Tavares, amministratore delegato del nuovo Gruppo, possa prendere in considerazione l'idea di cedere Alfa Romeo. Il manager portoghese ha infatti dichiarato che ogni Marchio ricever&agrave; i dovuti investimenti, e che verranno concessi 10 anni di tempo a ciascun brand per rilanciarsi. Qualsiasi eventuale decisione, dunque, non verr&agrave; presa a breve, e il Biscione rester&agrave; ancora a lungo nella sua attuale casa. Alfa Romeo, Mesonero-Romanos &egrave; il nuovo responsabile del Design       

Secondo quanto emerso di recente, il Gruppo Volkswagen ha cercato tre anni fa di acquisire il Marchio Alfa Romeo, dopo il fallito tentativo del 2011

Volkswagen, nel 2018 ha cercato di comprare Alfa Romeo

        Dopo aver affrontato insieme ad Antonio Giovinazzi una prima sessione di test con l&rsquo;obiettivo di affinare lo sviluppo delle due auto, ora il campione del mondo F1 e pilota del team Alfa Romeo Racing &ndash; ORLEN , Kimi Raikkonen, &egrave; tornato sul tracciato del Centro Sperimentale di Balocco per sperimentare le versioni definitive di nuova Giulia GTA e Giulia GTAm. Alfa Romeo Giulia GTAm, la supersportiva ospite in pit lane ad Imola  &ldquo;Veloce, facile da guidare e reattiva&rdquo; Kimi Raikkonen ha analizzato gli sviluppi apportati sulla vettura e, in particolare, quelli sul reparto aerodinamico su cui aveva lavorato nella prima sessione, fornendo preziosi suggerimenti sulle nuove appendici introdotte sia all&rsquo;anteriore che al posteriore (lo splitter e l&rsquo;ala regolabile). Il processo di sviluppo, dunque, si chiude cos&igrave; come era iniziato lo scorso ottobre, con il pilota che subito dopo aver messo a disposizione le proprie competenze al team di ingegneri Alfa Romeo &egrave; sceso in pista per un giro finale tra i cordoli. &ldquo;Ora la vettura &egrave; migliore in termini di bilanciamento e mi sembra pi&ugrave; bassa nell'anteriore, per sterzate pi&ugrave; rapide. &Egrave; veloce, facile da guidare e reattiva&rdquo; ha spiegato Kimi. &ldquo;Mi piace molto. Stiamo parlando di un&rsquo;auto che puoi utilizzare tutti i giorni, ma che puoi portare anche in pista e divertirti parecchio&rdquo;. Balocco, centro di collaudo fin dagli anni &lsquo;60 Come detto, il test definitivo &egrave; stato svolto presso Balocco Proving Ground, dove fin dagli anni &lsquo;60 vengono svolte le attivit&agrave; di sviluppo e collaudo di tutte le vetture sportive che da l&igrave; a breve andranno ad arricchire il listino Alfa Romeo. Ecco un assaggio di quanto accaduto alcuni giorni fa. Buona Visione. Alfa Romeo, Giovinazzi e Raikkonen, in Bahrain con lo storico logo GTA        

I test finali si sono svolti a sul tracciato di Balocco, dove fin dagli anni &lsquo;60 vengono svolte tutte le attivit&agrave; di sviluppo e collaudo sulle vetture del Marchio. Ultimi collaudi validati dal Campione del Mondo di F1 2007

Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, c'è l'ok di Kimi Raikkonen

Dopo aver affrontato insieme ad Antonio Giovinazzi una prima sessione di test con l’obiettivo di affinare lo sviluppo delle due auto, ora il campione del mondo F1 è tornato sul tracciato del Centro Sperimentale di Balocco per sperimentare le due versioni definitive

Kimi Raikkonen: sul tracciato di Balocco con Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm

Il pilota F1 ha analizzato gli sviluppi apportati sulla vettura e, in particolare, quelli sul reparto aerodinamico su cui aveva lavorato nella prima sessione insieme a Giovinazzi. Ecco alcune foto

Raikkonen in pista con le versioni definitive di Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm

La seconda prova del Mondiale 2021 di Formula 1 &egrave; alle porte: lo storico circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, infatti, ospiter&agrave; il secondo ritorno tra i cordoli dopo che nel novembre scorso fu inserito nel calendario dopo diversi anni di assenza.  Annunciato come GP del Made in Italy e dell&rsquo;Emilia-Romagna, quale luogo migliore dunque per Alfa Romeo &ndash; alfiere della sportivit&agrave; italiana nel settore automotive &ndash; per far esordire in maniera ufficiale la nuova Giulia GTAm nella sua livrea rossa definitiva.  Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, supercar scatenate in pista    Sportiva ispirata alla F1  La supersportiva del Biscione, il cui logo spicca gi&agrave; sulle tute di Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, in questi giorni sar&agrave; ospite in pit lane al fianco del team Alfa Romeo Racing Orlen. La vettura, che insieme alla GTA raccoglie l&rsquo;eredit&agrave; lasciata dalla Giulia Gran Turismo del &rsquo;65, si ispira moltissimo alle vetture F1.  Tra le sue principali caratteristiche troviamo, infatti, materiali super leggeri, componenti in carbonio, un rapporto peso/potenza affinato e dei cerchi da 20&quot; con attacco monodado, soluzione tipica tra le monoposto del Circus.  La pi&ugrave; potente  Kimi e Antonio, che durante la fase di sviluppo hanno fornito un grandissimo aiuto agli uomini Alfa con sessioni di test dedicate alla messa a punto del progetto, hanno in questo caso fatto gli onori di casa ospitando nel garage del Team quella che fino ad oggi &egrave; la vettura pi&ugrave; potente mai realizzata dalla Casa milanese.  Alfa Romeo Tonale, sul mercato a inizio 2022?   

Raikkonen e Giovinazzi protagonisti in F1 insieme alla nuova vettura del Biscione. I due piloti del team Alfa Romeo Racing hanno ospitato in pit lane la GTAm per il suo esordio ufficiale

Alfa Romeo Giulia GTAm, la supersportiva ospite in pit lane ad Imola

La supersportiva del Biscione, il cui logo spicca già sulle tute di Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, in questi giorni sarà ospite in pit lane al fianco del team Alfa Romeo Racing Orlen nella sua livrea rossa definitiva. Ecco alcune foto

Alfa Romeo Giulia GTAm in pit lane ad Imola

        Silverstone, 13 maggio 1950. La casa del Biscione trionfa in quello che diventer&agrave; il primo Gran Premio di Formula 1 della storia, merito di Nino Farina e della sua Alfa Romeo Gran Premio Tipo 158 &ldquo;Alfetta&rdquo;. Bahrain, 28 marzo 2021. A quasi 71 anni di distanza da quella storica giornata prender&agrave; il via il campionato mondiale di F1 2021 con Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen a bordo delle nuove monoposto, sulle cui tute faranno bella mostra di s&eacute; gli acronimi GTA e GTAm. Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, le caratteristiche del mito che ritorna  TRIBUTO SULLE TUTE Il progetto di Giulia GTA e Giulia GTAm &ndash; cui i due piloti Alfa hanno fortemente contribuito a sviluppare - si ispira direttamente alla Giulia Gran Turismo Alleggerita del 1965. E ora, dopo averla testata effettuando una sessione di test presso il circuito di Balocco (nel video in fondo), Antonio e Kimi porteranno con loro sul circuito di Sakhir un tributo alla vettura stradale pi&ugrave; performante mai prodotta dal marchio italiano. I due acronimi, infatti, campeggeranno sulle loro nuove tute, quasi all&rsquo;altezza del torace. Giulia GTA, aerodinamica da F1 con Raikkonen e Giovinazzi        

I piloti di F1 dell'Alfa Romeo scenderanno in pista per il primo GP dell'anno con un tributo alla vettura pi&ugrave; performante del Biscione

Alfa Romeo, Giovinazzi e Raikkonen, in Bahrain con lo storico logo GTA

        Ha gi&agrave; corso 332 Gran Premi in carriera, pi&ugrave; di tutti nella storia della F1, eppure Kimi Raikkonen non ha alcuna intenzione di fermarsi. Il pilota campione del mondo 2007 anche nel 2021 sar&agrave; tra i protagonisti del Circus a bordo dell'Alfa Romeo, insieme al teammate Antonio Giovinazzi. Giulia GTA, aerodinamica da F1 con Raikkonen e Giovinazzi Con la stagione in attesa di ricominciare il prossimo marzo a Melbourne, Raikkonen potr&agrave; nel frattempo godersi la propria famiglia e anche una nuova auto in garage: Alfa Romeo ha infatti consegnato al finlandese una Stelvio Veloce 2.0 Turbo Benzina 280 CV AT8 Q4 con livrea Rosso Alfa e configurata personalmente dallo stesso Raikkonen. LA TRAZIONE Q4 E LA RIPARTIZIONE DI COPPIA  Caratteristica peculiare della vettura &egrave; il sistema Q4, la trazione integrale che garantisce al tempo stesso divertimento alla guida e consumo ridotto di emissioni. Prestazioni migliorate e gestite anche dal sistema attivo di ripartizione della coppia. In pratica, la scatola di rinvio attiva o ATC, posta fra asse anteriore e posteriore, cambia a seconda delle condizioni di trazione e dei comandi del guidatore: attraverso il differenziale anteriore, compatto e leggero, il sistema riesce a trasferire in meno di 150 millisecondi fino al 50% della coppia motrice alle ruote anteriori. Trazione e stabilit&agrave; in curva sono quindi notevolmente migliorate. Soprattutto nelle mani di un guidatore che ha vinto 21 volte un Gran Premio di F1. FUORI E DENTRO, SPORT E COMFORT Oltre alle prestazioni, Raikkonen e la moglie Minttu (Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio MY2020, nuovo spot con Raikkonen VIDEO) potranno godere del comforto della Stelvio nel suo allestimento Veloce. A partire dagli esterni, sportivissimi con i paraurti specifici, le finiture Dark Miron, gli esclusivi cerchi in lega, fino all'abitacolo, in cui spiccano i sedili sportivi in pelle con fianchetti regolabili e il volante sportivo in pelle con shift paddles in alluminio. Senza dimenticare il nuovo Alfa Connect 8,8" MultiTouch, l&rsquo;inedito quadro strumenti 7" TFT e i nuovi sistemi di assistenza ADAS e guida autonoma di livello 2. Insomma, per Kimi si prospetta un periodo di feste...Veloce. Alfa Romeo: passione di corsa "Dopo un'intensa stagione 2020, &egrave; tempo di tornare alla vita di tutti i giorni insieme alla propria famiglia - ha dichiarato Kimi -. Non intendo comunque rinunciare al piacere di guida, e la scelta di Stelvio Veloce 2.0 280 CV con trazione integrale Alfa Q4 mi garantisce di poterlo fare in assoluta sicurezza, anche sugli scenari innevati della Finlandia".       

La Casa di Arese ha consegnato al pilota un modello 2.0 Turbo Benzina 280 CV AT8 con trazione Q4 e sistema attivo di ripartizione di coppia, configurata personalmente dallo stesso finlandese

Raikkonen, vacanze sportive con Alfa Romeo Stelvio Veloce

La Casa di Arese ha consegnato al pilota un modello 2.0 Turbo Benzina 280 CV AT8 con trazione Q4 e sistema attivo di ripartizione di coppia, configurata personalmente dallo stesso finlandese

Per Raikkonen una nuova Alfa Romeo Stelvio Veloce

        C'era una frase che pronunci&ograve; Henry Ford, il fondatore del marchio automobilistico americano, davvero significativa. "Quando vedo passare un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello", disse una volta l'industriale automobilistico pi&ugrave; famoso del mondo. Era un simbolico e significativo omaggio al mito che l'Alfa Romeo rappresentava nel panorama dell'automobilismo cent'anni fa. Leggi il nostro approfondimento sui 110 anni di Alfa Romeo QUANDO ALFA ROMEO DOMINAVA LE CORSE Un mito che era il frutto di un mix di elementi: design, fascino, tecnologia e soprattutto risultati sportivi, vittorie nelle corse. La forte notoriet&agrave; e la grande reputazione l'Alfa Romeo se l'&egrave; costruita proprio con le gare automobilistiche. Oggi i millennials non se l'immaginano nemmeno, ma c'era un'epoca in cui l'Alfa Romeo rivestiva nelle corse Grand Prix il ruolo pi&ugrave; o meno analogo a quello che rappresenta la Mercedes oggi in Formula Uno. La squadra pigliatutto. Quella capace di vincere a mani basse grazie a una tecnologia superiore. Quasi cent'anni fa, nel 1925, l'Alfa Romeo &egrave; stata il primo costruttore a vincere il neonato campionato del mondo di automobilismo. Che allora premiava i costruttori, non i piloti come oggi. Se lo aggiudic&ograve; con un modello leggendario, la P2, in due delle quattro gare del campionato: le pi&ugrave; difficili, Monza e Spa-Francorchamps, grazie a piloti mitici come Antonio Ascari e Brilli-Peri. L'Alfa surclass&ograve; tutti i rivali dell'epoca: Bugatti, Sunbeam, Delage e Fiat.  LA MITICA P2 L'Alfa P2 era una vettura straordinaria: nata nel 1924, aveva una carrozzeria biposto in cui i sedili erano sfalsati per rendere pi&ugrave; rastremata ed aerodinamica la forma dell'auto. Tocco di originalit&agrave; che sembra incredibile visto che parliamo di 96 anni fa: i bordi della mascherina del radiatore anteriore erano arrotondati per offrire meno resistenza all'aria in velocit&agrave;. L'Alfa P2 era spinta da un motore 8 cilindri in linea di 2 litri sovralimentato che arriv&ograve; ad erogare fino a 175 cavalli, una enormit&agrave; per l'epoca (&egrave; una potenza dignitosa persino per una stradale 2 litri di oggi). C'era una volta l'Alfa Romeo L'Alfa and&ograve; talmente fiera di quella prima vittoria in un Campionato del Mondo che modific&ograve; persino il proprio logo col Biscione aggiungendo una corona d'alloro sul bordo per celebrare il trionfo iridato. Quell'Alfa P2 fu disegnata dal pi&ugrave; geniale progettista di auto da corsa della storia, il piemontese Vittorio Jano che Enzo Ferrari, talmente convinto della sua bravura di tecnico, aveva personalmente strappato alla Fiat per portarlo in Alfa Romeo a disegnare auto da corsa vincenti. LA RL E IL QUADRIFOGLIO DI SIVOCCI Il debutto dell'Alfa Romeo nelle corse risale per&ograve; a una dozzina d'anni prima, nel 1911, con il modello 24 HP. Ma i primi grandi successi arrivarono con il modello RL, guidato anche personalmente da Enzo Ferrari quando faceva il pilota. La RL &egrave; diventata famosa nella storia Alfa per due motivi: &egrave; stata la prima Alfa Romeo a conquistare la Targa Florio, nel 1923 con Ugo Sivocci. E ospit&ograve; per la prima volta sulla carrozzeria, sempre nel 1923, il simbolo del Quadrifoglio che da allora in poi avrebbe sempre caratterizzato le Alfa pi&ugrave; sportive. Quello stesso Quadrifoglio che ancora oggi &egrave; sulla carrozzeria della F1 di Raikkonen e Giovinazzi. Alfa Romeo, Guidando la Storia: RL Super Sport, arriva il titolo mondiale  La storia del Quadrifoglio &egrave; un misto di cabala e tragedia. Era il simbolo di Ugo Sivocci, uno dei piloti ufficiali Alfa, che lo fece dipingere sulla carrozzeria della propria RL alla Targa Florio come emblema portafortuna. Il Quadrifoglio fece valere il proprio potere benefico perch&eacute; quel 15 aprile Sivocci, che era molto superstizioso, vinse rocambolescamente la Targa Florio e decise di tenere l'emblema per sempre sulla propria Alfa. Ma quattro mesi dopo, a Monza, durante le prove di una corsa, perse la vita uscendo di pista alla curva del Vialone (l'attuale variante Ascari). Soltanto dopo l'incidente ci si accorse che quel giorno sulla carrozzeria dell'Alfa di Sivocci mancava il simbolo del Quadrifoglio. Per la fretta di approntare la nuova Alfa P1 per le prove, non c'era stato il tempo di dipingerlo e senza il suo simbolo portafortuna Sivocci and&ograve; incontro alla morte. QUELLA VITTORIA IN CASA DEI TEDESCHI... Negli anni Trenta e Quaranta l'Alfa Romeo domin&ograve; il mondo delle corse sopratutto nelle gare di durata: sei vittorie consecutive alla Targa Florio fra il 1930 e il 1935 con le leggendarie P3, 6C 1750 e 8C 2300, undici successi alla Mille Miglia fra la fine degli anni Venti e il 1938, di cui sei consecutivi. E quattro vittorie alla 24 Ore di Le Mans dal 1930 al 1935 con la leggendaria 8C. I piloti di quell'epoca sono dei nomi mitici per gli appassionati: da Tazio Nuvolari a Giuseppe Campari, ad Achille Varzi. Molti di quei successi sono arrivati per merito di Enzo Ferrari, che fra il 1929 e il 1938 gest&igrave; privatamente le Alfa Romeo da corsa con la propria Scuderia affidandole ai migliori piloti dell'epoca. &Egrave; in quegli anni che sulle Alfa comparve per la prima volta il Cavallino Rampante, simbolo della Scuderia Ferrari. Il trionfo pi&ugrave; significativo per un'Alfa Romeo in quel decennio per&ograve; non &egrave; avvenuto alla Mille Miglia o a Le Mans: &egrave; stato quello di Tazio Nuvolari al N&uuml;rburgring nel 1935. Quando con la piccola Alfa Romeo P3, e guidato dai box da Enzo Ferrari nelle vesti di team manager, ha sconfitto sul difficile circuito tedesco le pi&ugrave; potenti Mercedes e Auto Union davanti agli occhi attoniti di Hitler e dello stato maggiore nazista. La P3 era una macchina da corsa favolosa, progettata da Jano per gareggiare inizialmente nella Formula Libera (l'antesignana della F1). La versione del 1935 con il suo motore 8 cilindri in linea di 3,8 litri sovralimentato erogava solo 265 cv ma era agilissima e mise in crisi al N&uuml;rburgring le pesanti Auto Union tedesche di Rosemayer, Stuck e Varzi che avevano motori di 4,5 litri a 16 cilindri da 375 cavalli o la Mercedes W125 6 litri di Caracciola. Oltre che di piloti, fu anche una sfida di ingegneri e un confronto fra la tecnologia italiana e quella tedesca che dovette arrendersi al genio italiano. L'Alfa Romeo P3 progettata da Vittorio Jano sconfisse l'Auto Union realizzata da Ferdinand Porsche, l'uomo che avrebbe poi creato prima il Maggiolino, poi il marchio di Stoccarda che porta il suo nome. FARINA E FANGIO, DOMINIO IN F1 Come accaduto nel 1925, anche dopo la guerra l'Alfa Romeo si &egrave; fregiata del primato di vincere per prima il nuovo Campionato del Mondo di automobilismo appena istituito: quello di Formula Uno. Da allora ad oggi si sono disputati 1.030 gran premi di F1 ma l'Alfa Romeo pu&ograve; andare fiera di aver vinto il primo GP in assoluto, quello del 13 maggio 1950 a Silverstone, dove i suoi piloti ufficiali firmarono una doppietta: primo Nino Farina, secondo Luigi Fagioli. Quell'anno l'Alfa Romeo si aggiudic&ograve; poi a fine stagione il primo Titolo Mondiale di F1, strappato proprio da Farina in extremis al suo compagno di marca, Juan Manuel Fangio. L'argentino avrebbe invece vinto il titolo l'anno successivo, sempre con l'Alfa Romeo. A mettere le ali ai piloti Alfa in quegli anni, due monoposto superbe e imbattibili. Nel primo anno l'Alfa 158, una monoposto robusta e longeva progettata ancora nel periodo pre-bellico che chiuse la carriera in pista con il Titolo Mondiale di Farina a distanza di 13 anni dall'esordio! Poi l'anno dopo l'Alfa sforn&ograve; la celeberrima 159, evoluzione della monoposto precedente, ma dotata di una soluzione tecnica come il ponte De Dion che le permetteva di scaricare meglio a terra i 450 cavalli del suo motore 8 cilindri in linea di 1,5 litri con compressore.  TURISMO E PROTOTIPI: LA LEGGENDA DEL BISCIONE Dopo quel 1951 vittorioso, l'Alfa Romeo si ritir&ograve; dalle corse F1 ma continu&ograve; negli anni Sessanta a gareggiare nelle gare Turismo. Fu l'epoca dei successi della Giulia GTA nel campionato europeo per auto turismo. Dove la GTA sconfisse la concorrenza di Ford Cortina, Lotus e BMW con una coup&eacute; agile e leggerissima grazie alla carrozzeria in alluminio. Il suo motore 4 cilindri di 1,6 litri erogava appena 165 cv ma l'eccezionale assetto della Giulia in curva, aiutato dallo "slittone" (un dispositivo meccanico collegato alla sospensione posteriore che abbassava il centro di roll&igrave;o migliorando la trazione) permise ai piloti Alfa dell'epoca di misurarsi facilmente contro auto pi&ugrave; potenti. La Giulia GTA vinse complessivamente otto titoli europei Turismo fra il 1966 e il 1972. Il merito della Giulia &egrave; stato anche quello di aver allevato una folta schiera di piloti italiani, da Andrea De Adamich a Giunti, Nanni Galli, Pinto e Picchi, che Alfa si port&ograve; dietro poi nelle corse Prototipi nel decennio successivo.  L'ultima fase agonistica dell&rsquo;Alfa Romeo vide dal 1968 l'ingresso nelle corse per vetture Sport Prototipo con la 33: prima V8 2 litri, poi 12 cilindri boxer 3 litri. Dopo cinque anni, finalmente nel 1975 l'Alfa conquist&ograve; il titolo iridato vincendo il Mondiale Sport Prototipi, che all'epoca era tanto importante quanto la Formula Uno con piloti come Merzario, Brambilla, Laffite e Bell. E biss&ograve; il titolo nel 1977. La consapevolezza di possedere uno dei motori pi&ugrave; potenti in assoluto, il 3 litri 12 cilindri boxer che valeva in prestazioni quello della Ferrari, inorgogl&igrave; l'Alfa Romeo che nel 1976 decise di tornare in Formula Uno motorizzando la Brabham F1 di Ecclestone. Ma l'infelice sodalizio italo-inglese port&ograve; soltanto due successi con Niki Lauda nel 1978 generando polemiche dentro la squadra. Cos&igrave; l'Alfa decise di fare tutto da s&eacute;. IL RITORNO IN F1 Nel 1979 costru&igrave; e debitt&ograve; con una monoposto tutta Alfa, telaio e motore. La 177 F1, affidata prima a Vittorio Brambilla e poi a Bruno Giacomelli. L'Alfa F1, fra mille vicissitudini, corse fino al 1981 con piloti di rilievo come Depailler, De Cesaris e Mario Andretti. Sfiorando il successo (come nel GP Usa 1980 dove Giacomelli stabil&igrave; la pole position e guid&ograve; la corsa per parecchi giri). Ma ormai la tecnologia F1 stava cambiando: i cavalli del motore non erano pi&ugrave; l'aspetto determinante per vincere. L'aerodinamica era diventata l'arma vincente. L'Alfa non seppe fare il salto di qualit&agrave; e i risultati dell'avventura in F1 furono complessivamente deludenti: nessuna vittoria, solo cinque podi e due pole position in otto anni. Cos&igrave;, quando Fiat nel 1987 compr&ograve; l'Alfa, il marchio interruppe l'attivit&agrave; in Formula Uno. DTM: IL TRIONFO DI LARINI CON LA 155 V6 Per&ograve; nel frattempo l'Alfa Romeo aveva monopolizzato la categoria della F3 europea per diversi anni motorizzando la serie col suo 4 cilindri 2 litri e vincendo dieci titoli europei fra il 1980 e il 1990 con piloti come Alboreto, Capelli, Martini, Caffi. Poi Alfa pass&ograve; al Turismo conquistando nel 1993 il risultato pi&ugrave; prestigioso vincendo il DTM, il campionato tedesco turismo che aveva assunto notoriet&agrave; europea, con la 155 V6 DTM. Con l'Alfa Nicola Larini trionf&ograve; pure nella gara-clou del N&uuml;rburgring, battendo come Nuvolari, 58 anni dopo, tutti gli avversari tedeschi sulla stessa mitica pista. Poi negli anni Duemila sarebbero arrivati i titoli europei Turismo a raffica con le 156 schierate dalla Nordauto per Giovanardi e Tarquini. Alfa Romeo Giulia DTM, sogno di primavera OGGI: DI NUOVO IN F1 CON RAIKKONEN E GIOVINAZZI Nel 2018 Marchionne decise di riportare il marchio del Biscione in quella F1 dove era nata la sua leggenda. Prima come sponsor della Sauber, poi dando il proprio nome alla monoposto sempre per&ograve; costruita dalla Sauber e motorizzata dal V6 Ferrari. Nel 2018 l'Alfa tenne a battesimo in F1 Leclerc, poi passato alla Ferrari. Mentre dal 2019 ebbe il merito di riportare un pilota italiano in F1 sette anni dopo. L'anno scorso l'Alfa Romeo Racing ha chiuso il campionato Costruttori all'8&deg; posto con 57 punti mentre Raikkonen e Giovinazzi hanno ottenuto il loro miglior piazzamento assoluto dal giorno del ritorno Alfa in F1 con un 4&deg; e 5&deg; posto al GP Brasile. Quest'anno invece, coinvolta nella crisi tecnica del motore Ferrari, l'Alfa ha finora raccolto solo un 9&deg; posto di Giovinazzi come miglior risultato. Alfa Romeo, in F1 anche nel 2021       

Le competizioni automobilistiche sono state per Alfa Romeo la linfa vitale della sua storia. Vittorie, sconfitte, aneddoti che hanno alimentato la passione verso il marchio del Biscione. Che dopo 110 anni di attivit&agrave;, &egrave; ricordato anche per aver vinto il primo mondiale di Formula 1

Alfa Romeo: passione di corsa

        Alfa Romeo e Formula 1, la storia continua. Il Marchio di Arese e Sauber Motorsport hanno rinnovato la partnership che lega i due brand fin dal 2018, prolungando cos&igrave; l'accordo di un ulteriore anno, confermandolo per la stagione 2021 del Campionato del Mondo di Formula 1. La collaborazione tecnica e commerciale ha fruttato due ottavi posti nella Classifica Costruttori negli ultimi tre anni e per il Campionato in corso c'&egrave; l'abizione di volersi confermare su questi livelli. Le dichiarazioni &ldquo;Il rinnovo della nostra collaborazione - ha dichiarato Fr&eacute;d&eacute;ric Vasseur, il Team Principal -&nbsp; con Alfa Romeo rappresenta una vera e propria dichiarazione di intenti da parte di entrambi i brand. In Sauber, Alfa Romeo ha trovato un partner fortemente focalizzato sulle performances a cui affidarsi e noi siamo onorati di accogliere nel nostro nome l&rsquo;eredit&agrave; e i successi di Alfa Romeo. I due brand condividono fin dall&rsquo;inizio l&rsquo;obiettivo di portare avanti una partnership che sia fruttuosa nel lungo periodo: nelle ultime tre stagioni abbiamo costruito delle solide basi e puntiamo a raccogliere i frutti di questo lavoro nel 2021 e oltre&rdquo;. &ldquo;Le competizioni sportive e le performance rappresentano l&rsquo;essenza di Alfa Romeo" ha detto Mike Manley, CEO FCA. "Il brand &egrave; praticamente nato sui circuiti e oggi continuiamo a competere al livello pi&ugrave; alto del motorsport. Grazie alla partnership con Sauber, i nostri clienti possono beneficiare di un know-how esclusivo nell&rsquo;ambito dell&rsquo;automobilismo sportivo, come dimostrano le nuove Giulia GTA e GTAm, sviluppate con il contributo tecnico di Sauber Engineering, soprattutto per quanto riguarda le soluzioni aerodinamiche specifiche&rdquo;. Livera speciale Per festeggiare la notiza, in occasione del GP dell'Emilia Romagna che si disputer&agrave; domenica primo novembre Imola, una delle piste pi&ugrave; iconiche della F1 e luogo caro soprattuto alla storia dell'Alfa Romeo perch&eacute; teatro di tante vittorie delle vetture del Biscione tra Touring, Sport e Formula 1, il Centro Sitle Alfa Romeo ha preparato una livera speciale per le monoposto di Raikkonen e Giovinazzi. Sulle C39 campegger&agrave; il tricolore italiano disegato sulla parte superiore del cofano motore e sulla piastra terminale dell&rsquo;ala posteriore, che sfuma nel tema che contraddistingue la nuova livrea 2020, denominato &ldquo;speed pixel&rdquo; e caratterizzato da un trattamento grafico lineare e dinamico.  Sempre sul cofano motore, in posizione di rilievo, compare il logo esclusivo per il 110&deg; anniversario Alfa Romeo, affiancato dalla scritta &ldquo;Welcome back, Imola&rdquo;. Non solo motorsport  La collaborazione tra Alfa Romeo e Sauber non riguarda solo il motorsport. L'Alfa Romeo Giulia GTA, e l'ancora pi&ugrave; estrema GTAm, sono l'esempio di come l'esperienza maturata nell'ambito sportivo pu&ograve; essere usata per la produzione di vetture stradali ad altissime prestazioni, sfruttando al massimo le competenze tecniche di Sauber Engineering, soprattuto per quanto riguarda i campi di ingegneria e aerodinamica. Infatti, Alfa Romeo affida a Sauber Engineering la produzione del maggior numero di componenti in carbonio della Giulia GTA e della GTAm, in particolare di quelli che influiscono sull&rsquo;aerodinamica. Fra questi si annoverano il nuovo paraurti anteriore e lo splitter anteriore regolabile, le minigonne laterali, l&rsquo;estrattore, lo spoiler GTA e l&rsquo;aerowing GTAm.       

Rinnovata partnership tra il Biscione e Sauber Motorsport, che proseguiranno il loro rapporto di collaborazione anche nel 2021. Per celebrare l'accordo, la C39 di Raikkonen e Giovinazzi sar&agrave; in pista al Imola con una livrea celebrativa

Alfa Romeo, in F1 anche nel 2021

        Si chiamano B.A.T., ma a dispetto del nome &ndash; e delle linee &ndash; non hanno alcun rapporto con l'auto di Batman. La sigla che contraddistingue queste tre Alfa Romeo assolutamente uniche nel loro genere indica infatti Berlinetta Aerodinamica Tecnica. Un acronimo con cui negli anni '50 Bertone battezz&ograve; tre show car, costruite con un doppio obiettivo: ricercare la massima efficienza aerodinamica e stupire il pubblico. Ora queste tre vetture sono in vendita, con un valore complessivo stimato che supera i 12 milioni di euro. Giulia GTA, aerodinamica da F1 con Raikkonen e Giovinazzi Arte italiana Realizzate da Franco Scaglione su indicazione della Carrozzeria Bertone tra il 1953 e il 1955, le tre Alfa Romeo B.A.T. rappresentano il massimo della ricerca aerodinamica di quegli anni, nonch&eacute; un esempio di design italiano dell'epoca. Non a caso le vetture, destinate a essere vendute nel corso dell'evento di RM Sotheby&rsquo;s a New York, non faranno parte di un'asta di automobili. Bens&igrave;, di una riservata alle opere del design italiano del secondo dopoguerra, tra cui spiccano anche oggetti firmati da Lucio Fontana e Carlo Mollino.  Per questa asta, gli organizzatori hanno curiosamente optato per non vendere le tre auto singolarmente, ma sotto forma di un unico lotto. Il cui valore &egrave; stato stimato tra i 12 e 17 milioni di euro. Una somma che in pochi possono permettersi, ma che garantisce in cambio non uno ma ben tre autovetture leggendarie. L'appuntamento per cercare di aggiudicarsi questo lotto da sogno &egrave; fissato per il 28 ottobre. Alfa Romeo Milano, il B-SUV potrebbe anticipare l'arrivo Aerodinamica al potere Le tre Alfa Romeo B.A.T., contraddistinte dai numeri 5, 7 e 9, non sono infatti delle semplici vetture, ma vere e proprie testimonianze dell'ingegno italiano degli anni '50. In un'epoca in cui lo studio dell'aerodinamica era ancora lontano dai livelli raggiunti oggi, Scaglione riusc&igrave; a dare alle sue show car Alfa Romeo un incredibile&nbsp;coefficiente di penetrazione (Cx a 0,23 sulla B.A.T. 5, 0,19 sulla 7) e soluzioni estetiche che poi fecero scuola. Una su tutte, il lunotto posteriore sdoppiato utilizzato in seguito dalla Chevrolet Corvette Stingray.  Le B.A.T. furono realizzate sulla base dell'Alfa Romeo 1900, da cui ereditarono completamente la meccanica, incluso il motore da 100 cavalli. Le tre show car raggiungevano i 200 km/h grazie all'efficientissima aerodinamica, ma fu nei saloni che le vetture riscossero il massimo del successo. Presentate ai Saloni di Torino del 1953, '54 e '55, si distinguevano per soluzioni evolute di modello in modello pur mantenendo inalterata la formula originaria. In particolare, il modello finale (la B.A.T. 9) era quella che si avvicinava pi&ugrave; alla produzione, anche se nessuno dei tre modelli fu mai realizzato in serie. Nel 2008 la mitica sigla torn&ograve; in auge con la B.A.T. 11, realizzata sempre dalla Bertone su richiesta di un'ex proprietario della B.A.T: 9. Il nuovo modello riprendeva i concetti estremi delle antenate, applicati sulla base tecnica dell'Alfa Romeo 8C Competizione. Alfa Romeo Alfasud: la sua storia       

Le tre vetture caratterizzate da un'estrema ricerca aerodinamica saranno vendute in un unico lotto a New York

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